
Avevamo un sogno:
dare forma alle storie che ci abitano e portarle in superficie. Rendere visibile e bella la cultura che esiste in ciascuno di noi e che evolve insieme alla cultura degli altri, rendendoci la forza viva della nostra organizzazione.
Tante tessere di un unico mosaico, come tante storie individuali che formano un’unica storia collettiva.
Ed è proprio per imparare a conoscerle, queste storie che ci rendono umani, che abbiamo creato Humans of Diasorin: un progetto editoriale in cui la narrazione diventa il mezzo per creare ponti fra le persone, per conoscerci e ricordarci chi siamo.
Siamo divisi in redazioni a cui corrispondono le quattro linee editoriali del nostro magazine che raccontano i temi e i valori in cui crediamo.
Prendere o lasciare
“Prendere o lasciare” sottintende un complemento oggetto: responsabilità. È una frase definitiva, che implica una scelta netta. E infatti ogni volta si comincia proprio lì: nel momento in cui si sceglie.
Si prende un impegno, si agisce un ruolo, senza scuse. Oppure ci si tira indietro, ma in modo consapevole, leale e trasparente. Ed ecco perché questa linea narrativa dà grande valore al tema della accountability, dell’assumersi appunto le responsabilità, fare sempre la propria parte, agire con integrità.
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Collaborano alla redazione: Ginevra Molteni, Giulia Palma, Vincenzo Vetrano
Prove d'orchestra
Le “prove d’orchestra” non sono il concerto, sono il luogo dove si sbaglia, si aggiusta, si cresce. È un contesto sicuro dal punto di vista psicologico, dove l’obiettivo non è la perfezione immediata ma il miglioramento continuo, insieme.
Un’orchestra infatti funziona solo quando c’è ascolto reciproco, armonia, rispetto dei ruoli, collaborazione. Nessuno cerca di primeggiare sull’altro, tutti lavorano insieme per qualcosa di più grande: la musica. Ed ecco perché con Prove d’orchestra raccontiamo la positive culture, l’energia spesa a creare ambienti di vita e di lavoro migliori, più aperti e inclusivi, quella spesa a prendersi cura degli altri ma anche a motivarli e a dargli slancio.
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Collaborano alla redazione: Attilio Gismondi, Domenica Lasorsa
E se da oggi
Dire “E se da oggi…” è un invito a rompere l’abitudine, a uscire dalla grammatica abituale. Ti coinvolge e ti chiede di riempire lo spazio che manca, i puntini, con un’idea. Ti spinge a immaginare un cambiamento immediato, concreto, non in un futuro lontano ma oggi. Ecco perché questa pillar parla di tutto ciò che in Diasorin considerate innovation.
E non servono rivoluzioni titaniche, discorsi motivazionali, retorici e noiosi. Il cambiamento può essere semplice, piccolo, quotidiano. Basta iniziare, oggi. Senza paura.
Segnali di fumo
I segnali di fumo sono uno dei primi sistemi di comunicazione a distanza, usati da comunità lontane per mandare messaggi semplici ma importanti. Nessun protocollo complesso: solo fiducia che chi li vede li capirà perché condivide un codice. Chi infatti riceve un segnale di fumo deve volerlo vedere: serve ricettività.
Ed ecco perché questo pillar parla di un tema decisivo per voi, il trust: la fiducia infatti è una relazione biunivoca, chiede attenzione, reciprocità, un “canale” aperto. E in un’organizzazione, come in una tribù, la fiducia nasce spesso da segnali minimi ma fondamentali.